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Sindromi da anticorpi anti-fosfolipidi, terapia e prevenzioneplay video button
17.6.2021

Sindromi da anticorpi anti-fosfolipidi, terapia e prevenzione

La cura dei pazienti con sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi può avere effetti diversi. Ad esempio, una giovane signora che ha una trombosi venosa profonda degli arti sarà trattata inizialmente con eparina, e successivamente con inibitori della vitamina K, un trattamento che implica controlli ripetuti e alcune restrizioni dietetiche.

Intrapreso il trattamento, la paziente potrebbe ottenere beneficio e desiderare di affrontare una gravidanza. Bisogna, però, tener presente che gli inibitori della vitamina K non sono utilizzabili in gravidanza perché possono essere dannosi per il feto. La paziente quindi, al momento dell’insorgenza della gravidanza, dovrà cambiare terapia e assumere eparina. Inoltre, poiché in questa malattia c’è una patologia ostetrica, la paziente dovrà assumere aspirina a basso dosaggio, che favorisce lo sviluppo del feto e previene la patologia ipertensiva della gravidanza.

Per curare la malattia, però, è anche necessario considerare lo stile di vita del paziente. Un paziente con sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi non deve fumare, deve avere una pressione arteriosa controllata e il livello di lipidi nel sangue deve essere normale. Bisogna rivolgere particolare attenzione agli anticoncezionali, in particolare quelli che contengono estrogeni. Infine, bisogna cercare di perseguire, con attività fisica e alimentazione equilibrata, un ottimo peso forma. Queste norme di prevenzione primaria sono altrettanto importanti della terapia farmacologica e, soltanto rispettandole, si potrà ottenere un’ottima qualità della vita.

Ne parliamo con Angela Tincani, Ordinario di Reumatologia ed Immunologia clinica ASST Spedali Civili, Università di Brescia.