La fibromialgia è una sindrome dolorosa cronica, che colpisce prevalentemente la muscolatura ed è caratterizzata da un’alterazione dei sistemi di controllo del dolore, sia a livello centrale che a livello periferico, da cui consegue l’amplificazione della percezione del dolore.
La malattia si caratterizza per una serie di sintomi estremamente invalidanti: profonda stanchezza, alterazione del sonno, uno stato di confusione mentale. A cui si aggiungono alcuni disturbi neuro-vegetativi: parestesie e disestesie agli arti superiori e inferiori, colopatia funzionale, alterazioni a livello urinario.
Tutti questi aspetti rendono la patologia molto complessa. È pertanto di estrema utilità comprendere quali sono i fattori di rischio. Lo stress, l’esposizione al freddo, il cambio di temperatura, l’uso di determinati farmaci, infezioni di tipo virale o batterico sono elementi che possono causare l’esordio o l’aggravamento dei sintomi.
È, quindi, necessario un approccio multimodale, che contempli interventi farmacologici, tecniche di natura riabilitativa e supporto psico-affettivo per garantire la migliore terapia e qualità della vita al paziente colpito da fibromialgia.
Ne parliamo con Fausto Salaffi, Professore associato di Reumatologia, Università Politecnica delle Marche.