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4.5.2021

Artriti reattive, inquadramento, sintomi e diagnosi

Le artriti reattive sono considerate parte dello spettro delle spondiloentesoartriti, con cui condividono alcuni aspetti. Sono patologie sistemiche che si sviluppano negli individui tra i 20 e i 40 anni di età, con terreno genetico predisponente, entro un mese dall’infezione batterica genito-urinaria, causata da microorganismi.

I soggetti maschili e femminili presentano un rischio simile di sviluppare un’artrite reattiva, sostenuta da una infezione enterica. Come conseguenza dell’infezione si sviluppa un’artrite sterile, a carico prevalentemente delle grosse articolazioni e degli arti inferiori. Alcuni pazienti presentano, invece, un impegno prevalentemente assiale.

Come è tipico delle spondiloentesoartriti, sia le manifestazioni muscolo-scheletriche che assiali possono associarsi a coinvolgimento infiammatorio extra-articolare a livello oculare, cardiaco, genito-urinario, gastrointestinale e cutaneo e mucoso. Sebbene il quadro clinico sia suggestivo, la diagnosi di artrite reattiva può essere complicata dal fatto che talvolta l’infezione scatenante decorre in maniera completamente asintomatica o i segni e sintomi si sono già risolti quando compaiono l’artrite e le altre manifestazioni extra-articolari.

Ne parliamo con Rossana Scrivo, Docente UOC Reumatologia Università La Sapienza, Roma.